La storia della sala
Il nobile e severo volto dell’architettura forlivese dell’ottocento si riconosce un po’ dovunque nella città; nei monumentali edifici di Giulio Zambianchi, noto artefice del duomo, come nelle strutture semplici e funzionali di Gustavo Guerrini, ideatore del vecchio macello.
Il progetto dell’ingegnere Vincenzo Pantoli
In questo ricco e composito contesto deve essere inquadrato il progetto dell’ingegnere comunale Vincenzo Pantoli (Forlì, 1852-1933) per il teatro San Luigi del 1893.
Era trascorso più di un lustro quando lo stesso Pantoli aveva progettato, insieme all’ingegnere Ernesto Manuzzi, l’attuale sede della Cassa dei Risparmi di Forlì, prospiciente la via Vittorio Emanuele, ora corso della Repubblica.
Una trentina di anni più tardi, su incarico della direzione dello stesso istituto di credito, aveva ideato insieme all’ingegnere Domenico Gambi il fabbricato dell’Esattoria su via Biondo Flavio. Sempre a lui si deve il disegno di alcuni villini, nonché un importante intervento di restauro dell’abbazia di San Mercuriale e della chiesa dei Servi, in particolare della cappella di San Pellegrino Laziosi.
La nascita del Teatro San Luigi
Quando la congregazione di San Luigi si trasferì dal convento di San Mercuriale nei locali prossimi alla chiesa di San Biagio, nacque l’Istituto San Luigi. Il 20 settembre 1893 fu posta la prima pietra del teatro.
Nel “Diario forlivese” (1863-1920), Filippo Guarini ci informa che monsignor Scozzoli si prodigava per garantire il buon esito dei lavori e che, oltre ad essere l’istruttore, fungeva anche da pittore e decoratore di scene.
L’architettura del Teatro San Luigi
Il teatro San Luigi ha proporzioni ridotte, ma il sapiente uso dei materiali, la sobrietà delle linee architettoniche e la chiara impronta funzionale lo qualificano come un edificio di indubbio interesse per la storia dell’architettura di Forlì.
I prospetti sono contrassegnati dall’uso del mattone e, in particolare, la facciata si caratterizza per:
- Una vasta finestra “termale” con colonne tuscaniche
- Numerosi motivi ornamentali, quali cornici marcapiano, mensole e dentelli
Singolare è il richiamo della facciata del teatro San Luigi alla nuova pescheria di Imola, progettata nel 1875 dall’architetto Cesare Gardelli, a riprova della nascita di modelli tipologici destinati alle architetture dei servizi.
L’interno del teatro
L’interno era costituito da un semplice vano rettangolare, con un piccolo palcoscenico e balconate laterali, in seguito demolite, ma ancora visibili in vecchie fotografie.
Molteplici furono gli aspetti relativi all’attività teatrale che vi si svolse. Qui fece le sue prime esperienze teatrali Diego Fabbri (1911-1980), uno dei più importanti drammaturghi italiani del Novecento.
Dal teatro al cinema: le trasformazioni del San Luigi
Nel 1945, il teatro venne trasformato in sala cinematografica, con il nome di Cinema Italia.
Nel 1965 fu completamente ristrutturato e rimase aperto al pubblico fino al 1979.
Dopo vent’anni di chiusura, il 22 dicembre 1999 il teatro riapre i battenti, rinnovato con le più moderne tecnologie audiovisive e informatiche, assumendo il nome di SALA MULTIMEDIALE SAN LUIGI.
Mariacristina Gori